Autore: Claudio Arrigoni

Claudio Arrigoni

Giornalista, ha seguito per La Gazzetta dello Sport, il Corriere della Sera, Rai e Tele+/Sky sette edizioni della Paralimpiade estiva (Barcellona ’92, Atlanta ’96, Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016) e cinque di quella invernale (Lillehammer ’94, Torino 2006, Vancouver 2010, Sochi 2014, Pyeonchang 2018). Scrive di sport paralimpico, settore riguardo al quale collabora con RaiSport, per La Gazzetta dello Sport, Corriere della Sera, SportWeek. E’ autore di “Paralimpici” (Hoepli 2006, 2008 e 2012), dedicato a storie, storia, discipline, personaggi dello sport paralimpico. È stato consulente per la comunicazione di Com.Par.To, comitato organizzatore dei Giochi paralimpici invernali a Torino. Ha vinto il Premio Coni-Ussi 2002 per la sezione Televisione, con particolare riferimento all’ideazione della trasmissione SportHandicap su Tele+, network di cui è stato Direttore Sport. Ha avuto responsabilità di Direzione anche a SkySport, GiocoCalcio, GazzettaTv e di coordinamento per Mediaset Premium, Eurosport. E’ Direttore responsabile di diverse riviste di associazioni legate alla disabilità (fra le altre, DM di Uildm, Giulio Tarra del Pio Istituto dei Sordi, Notizie Elo di Epilessia Lombardia).

Usare un linguaggio corretto e rispettoso di ogni tipo di condizione è fondamentale sempre, ma ancora di più quando si comunica su le cosiddette “categorie deboli” o “fragili”. Parte oggi una rubrica su Valore Responsabile in cui andremo a tracciare un glossario utile a esprimerci nel modo migliore quando si parla di disabilità. Prima regola: la persona è sempre al primo posto. La sua condizione viene dopo